Rimanere Lucidi: il primo EP dei Florio’s

Autore: Florio’s

Titolo Album: Rimanere Lucidi

Anno: 2015

Casa Discografica: Autoproduzione

Genere musicale: Rock

Voto: 8

Tipo: EP

Sito web: http://www.floriosband.it/

Membri band:
Valeria Maria Pucci – voce
Marco Nardone – chitarra
Davide Pascarella – basso
Riccardo Bianchi – batteria e percussioni

Tracklist:
1. Ho Sbagliato Tutto
2. Non Solo Tu
3. Dove
4. Vacanze Romane
5. Telo Blu

Rimanere Lucidi è il primo EP dei Florio’s, rock band del basso Lazio (Cassino) che, partendo da un’attività di cover e reinterpetazione in chiave rock di noti brani italiani anni ’60 e ’70, è approdata a sfornare propri inediti. Un disco tutto loro. Composto, arrangiato, suonato e registrato da 3 giovani musicisti ed una giovanissima cantante. Un bel punto di arrivo che ha a monte un alacre lavoro di rivisitazione e personalizzazione di classici italiani (iniziato nel 2011) e di partecipazione a contest musicali con annesse vittorie. Nel novembre 2014 vincono l’8° rassegna musicale ADSU al Teatro Ridotto de L’Aquila, mentre a maggio 2015 arriva la vittoria nella 1° edizione dell’Industrie Sonore Contest. E’ soprattutto nei live, con cui letteralmente invadono tutto il basso Lazio, che i Florio’s si formano le ossa. E dei live fanno proprio quel desiderio di immediatezza musicale priva di sovraincisioni. Caratteristica che cercano di rendere anche nella registrazione in studio, atta appunto a riprodurre la spontaneità artistica della performance dal vivo. E tale freschezza musicale emerge con forza all’ascolto dei 5 brani che costituiscono l’EP. Quattro inediti e una cover che sprigionano tanta energia rock e tematiche di tormento e disincanto. Un rock acido, a tratti impudente ed arrabbiato, che scuote l’ascoltatore catturato dai ritmi incalzanti e dalla voce pulita e suadente della cantante. La prima traccia dell’EP è Ho Sbagliato Tutto. Titolo che la dice lunga sul senso di dubbio e tormento che pervade un po’ tutto l’album. In un contesto di incertezza e sbagli, sempre in agguato nelle relazioni con gli altri, l’invito è quello di “rimanere lucidi”. Un brano dunque che si pone un po’ come manifesto programmatico dell’intero EP. Un pezzo veloce, un ritmo vivace, a tratti cupo, che si sposa perfettamente con il testo. Il secondo pezzo è Non Solo Tu. Energia e ritmo incalzante dalle prime battute. Un rock delicatamente duro che veicola ancora tormenti, frustrazioni, consapevolezze amare e personali rese. Rese appunto, ma mai capitolazioni. L’amarezza dei propri sbagli è sempre controbilanciata da un desiderio di energico riscatto. La terza traccia è Dove. Un incipit dal gusto punk rock. Veloce, martellante, lascia quasi subito spazio alla voce che, acuta e suadente, quasi urlando ci parla di amore. Di un amore perduto e perso di vista. Una fiamma che non brucia più e che si invoca, per un ritorno forse. Il tormento amoroso in questo brano trova nella parte strumentale un catalizzatore e una valvola di sfogo al contempo. Quindi giungiamo alla quarta traccia che è una cover. Vacanze Romane. Un rifacimento molto rock e molto raffinato del celebre brano dei Matia Bazar. Qui la voce dispiega tutte le sue potenzialità. Un incipit che cattura e trascina verso l’acuto della bravissima cantante che non ci fa rimpiangere per niente Antonella Ruggiero. Ne segue un andamento a tratti dolcemente sognante, a tratti decisamente rock. Bella questa scelta di inserire questa cover, quasi a voler smorzare un po’ i toni tormentati degli inediti. Quasi a voler portare una ventata di freschezza e relax in un contesto più acido. Una trovata schizofrenica, ma molto efficace. Arriviamo dunque al pezzo conclusivo, Telo Blu. Il brano inizia con la voce in primo piano rispetto alla parte strumentale. Riflessioni su una relazione d’amore. Qui si coglie però un senso di maggiore rilassatezza, una maggiore presa di coscienza che porta ad un accettazione più serena delle cose. Anche se il tema del dolore, della solitudine, del vuoto lasciato da un amore finito è sempre presente. Ciò che cambia, l’evoluzione rispetto al tormento dei brani iniziali, è il sentimento di riscatto e rinascita. La voglia di superare tutto questo, di innamorarsi ancora, di farcela senza di lui. Verso la fine del brano, supportata da un sound più cupo, la propositività si alterna al ricordo naturalmente amaro di un amore finito male. “vorrei vederti piangere, vorrei vederti ridere..di noi” Che dire? E’ un album che invade lo spazio acustico ed emozionale dell’ascoltatore, trasportandolo in un contesto a tratti amaro e disincantato, a tratti energicamente propositivo. Sempre profondo, mai patetico. E mi pare di capire che questo per i Florio’s sia solo l’inizio.

Sara Fabrizi

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