Interwaste – Lambstone (Hunters & Queens, 2017)

Ho avuto modo di fare 2 chiacchiere con i Lambstone, formazione rock milanese che nel 2015 aveva debuttato su Virgin Radio con il singolo “Grace”.

Il gruppo si ispira alla grande scena americana dell’alt-rock e post-grunge millenial, che fa molta presa sul pubblico rock italiano che storce invece il naso al rock Made in Italy. Sicuramente forti di un sound sdoganato e radiofonico, i Lambstone hanno avuto la necessaria determinazione e capacità di composizione per un prodotto musicale commercialmente appetibile, nel senso buono.

CW: Ciao, qui Manuel per Collective Waste.
Nel 2015 ci sentimmo per una intervista telefonica in occasione dell’uscita di Grace. Vi sentite in qualche modo evoluti in questi ultimi 2 anni?

L: Ciao Manuel, grazie per ospitarci nuovamente! Sì, decisamente. Abbiamo fatto un lungo percorso di crescita creativa e musicale coadiuvati da un grande produttore artistico, Pietro Foresti, produttore multiplatino di esperienza internazionale.

Con Grace avete pubblicato un singolo rock molto orecchiabile e sicuramente radiofonico e Hunting segue un po’ la stessa scia. Avete avuto risultati soddisfacenti dall’ultima produzione ad oggi?
Assolutamente sì, abbiamo fatto molte esperienze, partecipando a festival importanti e portando la nostra musica in molte città italiane.
Ora il nuovo singolo Hunting è in rotazione su molte radio italiane.

A livello di testi quali temi preferite affrontare? Ho potuto ascoltare più di qualche riflessione sui momenti di forza e debolezza nella vita.
I testi nascono dalle esperienze di vita di tutti noi, dalle emozioni che proviamo, da quello che ci colpisce. Sicuramente uno dei nostri motti di vita è mai arrendersi.

Ascoltando “Jesus” da Hunters & Queens viene inevitabilmente voglia di chiedervi qualche spiegazione.
Jesus Mezquia è il nome dell’assassino di Mia Zapata, cantante del gruppo di Seattle The Gits, uccisa da uno sconosciuto il 7 luglio 1993, ma solo 10 anni dopo il nome del colpevole fu scoperto grazie alla prova del DNA.
Il nostro è un omaggio a Mia, a Seattle e alle donne vittime di violenza.

Perché avete scelto proprio Dust In The Wind dei Kansas come cover track?
È un pezzo che amiamo nella sua versione originale e sia come testo sia come atmosfere ci sembrava adatto per essere rivisitato in chiave Lambstone.

Una domanda fuori tema per conoscervi di più: ultimo concerto ascoltato insieme?  
Il concerto dei nostri amici e “soci” Rhumornero.

Direi che questo è tutto. Grazie e a presto!
Grazie a te e a tutta la redazione!

 

 

Pubblicato da

Manuel D'Orso

Nel collettivo dal 2013, INTJ, appassionato di metal e musica sperimentale.

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