Split Interwaste – Sedna / Seventh Genocide

Una doppia intervista per due band italiane della stessa scena, quella del cosiddetto post-black metal.

Da una parte i Sedna, matura formazione a 3 da Cesena al loro secondo full length con Eterno, dopo l’album omonimo del 2014 che già personalmente apprezzai. Attualmente militanti nella Drown Within Records.
Dall’altra i Seventh Genocide, band romana del roster Naked Lunch Records, con un album alle spalle, Breeze Of Memories, e uno in arrivo, Toward Akina. Si sono fatti notare con una impegnata partecipazione alla compilation ANTI-NSBM che il collettivo antifascista e anarchico The Dark Skies Above Us mette insieme dal 2015.

Ho fatto ad entrambi le stesse domande per scoprire di più su questa interessante scena che ho già segnalato più di una volta.

La domanda che mi preme di più: vi piace definirvi “post-black metal”?

Sedna: Non ci è mai piaciuto etichettarci in maniera specifica, non per una questione personale ma semplicemente per una mancanza di interesse. Il panorama musicale si muove velocemente evolvendosi in modi spesso ignoti, indirizzando la maggior parte dei gruppi a cercare un modo nuovo per definirsi al fine di identificarsi nel miasma musicale… la creazione di continue etichette porta al dimenticarsi l’innovazione della musica stessa purtroppo. Di conseguenza preferiamo definirci come “Experimental black metal”. Dentro questa categorizzazione può esserci qualunque cosa, seppur la base di partenza rimanga comunque ben delineata. Il nero.

Seventh Genocide: In un certo senso direi di sì dato che è il termine più corretto per definire quello che facciamo; ossia partire da stilistiche tipicamente black metal per poi mischiare il tutto con generi diversi e perciò andare “oltre” la sua forma più tradizionale. Ci sentiamo quindi più vicini alla primissima definizione attribuita al termine a metà anni ’90 che a quella attuale, usata unicamente per gruppi con influenze specifiche come post-rock, shoegaze o post-hardcore.

Come siete approdati a questo genere? Band di riferimento?

Sedna: Siamo partiti con l’ intento di suonare qualcosa di violento ma sinuoso allo stesso tempo, basandoci su quelli che erano gli ascolti di riferimento di quel periodo. Quando tutto è iniziato (ormai  quasi 10 anni fa) ci basavamo su band parecchio differenti rispetto ad adesso (ad esempio il filone black/swedish o shoegaze come Funeral Phyre o Agalloch), con il passare degli anni i nostri ascolti son cambiati e si sono ampliati. Ora ascoltiamo, tra tutti, molta più musica… ed il che è fondamentale per chi cerca di creare qualcosa di vario e con molte influenze. Per citare qualche gruppo che gira spesso in macchina nelle tratte per i vari concerti, direi: Altar of Plagues, Deathspell Omega, Isis, Ulcerate e Neurosis. In più ascoltiamo dello sludge tanto quanto dell’ ambient o del noise…insomma, peschiamo a piene mani da qualunque cosa ci faccia provare delle vibrazioni all’ ascolto.

Seventh Genocide: Allora c’è da specificare che quando siamo partiti come gruppo black metal avevamo tutti una media di 18-19 anni e il gruppo necessitava di un’evoluzione. È per questo che le composizioni hanno assunto una varietà di influenze più ampia in maniera molto naturale senza metterci a tavolino programmando di cambiare genere. Come gruppi di riferimento nominerei gli Agalloch sin dall’inizio, e con loro Wolves in the Throne Room, Addaura, Deafheaven e tutta la scena americana.

Pensate ci sia spazio per post-black metal cantato in italiano?

Sedna: Non siamo amanti del cantato in italiano, soprattutto per quanto riguarda l’ambito black metal. Questo perché spesso si traduce in canti dall’ epicità ed etica per noi di dubbio gusto… uscendo da questo ambito però, si trovano gruppi che ci hanno dato ispirazione per un lavoro che uscirà questo autunno. Ad esempio, il brano “Il Diluvio” dei nostri amici Nero di Marte, ha una lirica perfetta ed una melodia incredibile, possibile solo nella nostra lingua. Anche noi proveremo questo genere di approccio, ma come già detto, con noi non si parla mai di black metal per come viene inteso dai più.

Seventh Genocide: Certo, perché no? I nostri testi sono scritti in inglese esclusivamente per una scelta di gusto, ma per noi la lingua non rappresenta assolutamente un limite imposto da nessun genere musicale. Ad esempio i nostri amici Eyelessight (senz’altro inquadrabili nel post-black metal), hanno sempre utilizzato il cantato in italiano in maniera molto originale ed efficace.

Dalla vostra esperienza, questo genere di metal funziona più o meno degli altri?

Sedna: È relativo. Quando si parla di ambito metal, è difficile definire cosa “vada” o no. Sicuramente alcune sfumature di genere hanno periodi più o meno favorevoli (son convinto che quello del “post black metal” sia ormai già finito da un pezzo), ma a prescindere da ciò abbiamo visto gruppi di ogni genere e variante riuscire, tanto quanto fallire. Di conseguenza, penso sia una questione di investimento di risorse, sia in termini di tempo che economici, per decretare la riuscita di un progetto o meno. Per quanto riguarda il genere in sé, dipende dall’ambito delle serate ed il contesto in cui viene proposto. Se si considera il mercato nudo e crudo, penso che in questo momento storico siano altri i sotto generi del black metal che possano considerarsi più funzionali. Il crust- black metal cosi come il ritorno del black metal in chiave svedese, sono sicuramente più in vista ultimamente.

Seventh Genocide: È sicuramente un genere di nicchia seguito e supportato da pochi, almeno qui in Italia la scena è praticamente inesistente, già negli Stati Uniti, in Francia o in Germania c’è un maggiore interesse, ma si parla comunque di un sotto-sottogenere rivolto principalmente ad un pubblico di appassionati.

Cosa vi piace di più nell’album che avete composto o che state componendo?

Sedna: Di “Eterno” siamo soddisfatti a 360 gradi. Non c’è una cosa che ci esalti particolarmente rispetto alle altre… se si parla di concetti, sicuramente l’artwork e l’ ispirazione che c’è dietro ci son piaciuti davvero tanto. Per il resto, ciò che ci ha esaltato di più al momento della sua uscita, è stata l’ idea dell’ uscita stessa. Detto meglio, quando abbiamo iniziato a comporlo miravamo ad un demo o un EP. Quando invece ci siamo ritrovati a pubblicare un altro full length, la cosa ci ha fatto emozionare non poco.

Seventh Genocide: Approfittiamo della tua domanda per anticipare un po’ il nostro album di prossima uscita “Toward Akina”, di cui siamo molto soddisfatti. Siamo contenti di aver raggiunto (grazie all’introduzione di nuovi membri) una maggiore empatia di gruppo emersa sia nel songwriting che nella scelta dei suoni. Quello che ci piace di più è probabilmente quanto la musica sia riuscita e descrivere le atmosfere del concept (principalmente incentrato sul passaggio tra vita e morte), esattamente nel modo in cui volevamo.

Avete suonato assieme: prendereste in prestito qualcosa l’uno dall’altro?

Sedna: Purtroppo, nella serata passata assieme a Roma, il tempo è stato tiranno. Infatti non abbiamo potuto assistere alla performance dei Seventh Genocide (sperando di recuperare presto ovviamente)! Ma per quel poco sentito dal check dei suoni, il plumbeo e l’ etereo clima creato dalle chitarre è qualcosa di difficilmente non desiderabile per qualsiasi band!

Seventh Genocide: Eravamo già rimasti colpiti dai Sedna prima di suonare assieme. Sicuramente la carica incredibile che hanno sul palco e le atmosfere che riescono a trasmettere sia nei passaggi clean che nelle parti più estreme.

Lasciateci qualche data: prossimi appuntamenti?

Sedna: Venerdi 5 Maggio saremo ospiti presso Bang!Bang! Radio a Lodi, con un live in diretta radio… esperienza nuova tutta da raccontare!
Poi a giugno avremo un weekend intenso in Repubblica Ceca al Czech Deathfest (in compagnia di Entombed A.D. e Shining Nor) ed a Praga.

Seventh Genocide: Al momento non abbiamo live in programma, ma ci stiamo organizzando per l’uscita del nostro nuovo disco pianificata per il prossimo Settembre, vi terremo aggiornati su maggiori dettagli tramite la nostra pagina Facebook.

Grazie ragazzi!
Sedna: Grazie a voi per il vostro tempo, supportate la musica: ascoltatela, createla e vivetela!
Seventh Genocide:  Grazie mille per l’intervista e per lo spazio concesso!

 

Pubblicato da

Manuel D'Orso

Nel collettivo dal 2013, INTJ, appassionato di metal e musica sperimentale.

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