Michael Lee Firkins Band @ Teatro Stabile Isola del Liri, 31 Marzo 2018

La squadra di Industrie Sonore, dopo averci stupito con effetti speciali alla masterclass di Steve Vai, non si risparmia con un altro bel nome della chitarra, Michael Lee Firkins.

Per chi non conoscesse il nome, trattasi di un chitarrista elettrico americano in azione discografica dal 1990, i cui generi di riferimento sono bluegrass, country e blues ma tutto ovviamente nel sound ombrello del rock e con qualche sprazzo di jazz.

La formazione è un trio, con Barend Courbois al basso (NL, Blind Guardian, ex Vengeance) e Chris Siebken (US) alla batteria.

Il concerto inizia in blue, con una chitarra molto carica e molto american, espandendosi poi nel campo del country/bluegrass che si dimostrano i suoi generi preferiti e dei quali sforna una cultura enciclopedica.
A conferma dell’american style ha proposto una cover di Hey Joe e qualche minuto di puro rock’n’roll chiaramente molto ricamato e virtuoso.

Quando rallentano i tempi o entrano in campo effetti e tecniche eterodosse, Lee Firkins dimostra di non essere un automa, e porta alla spotlight un modo di suonare più carico di emozione e trasporto.
Non lascia scoperti rock anni ’70 e sonorità più orecchiabili (ha fatto capolino anche la pantera rosa), salvo poi inerpicarsi in scale arabe per l’idillio dei musicisti in sala.
Le performance dei compagni di live act non sono indifferenti: il basso è attento, dinamico e virtuoso (riesce a stento a trattenere il gesto delle corna metal) e la batteria cavalca senza alcuna difficoltà il tutto, pur senza particolari spazi per sé.

È percepibile quel mix di sensazioni che scaturiscono da quello che sembra, in alcuni tratti, una sorta di speedrun di assoli rock, complice il cantato accennato solo in quei brani che proprio non possono non averlo ed una infrequente assenza di quel minimo, banale intrattenimento da palco.

Il mood della sala è quello del pubblico ricettivo, seduto e ordinato che ascolta attento il guitar hero del momento. Questo non deve però stupire: il contesto è quello di una scuola di musica e di un pubblico selezionato tra addetti ai lavori e appassionati, in uno spazio che non è né la piazza, né il club.

Ovviamente tutto il popolo rock della provincia accoglie con estrema positività questi eventi, quindi un grazie anche da parte del collettivo, come nel caso di Neil Zaza, per queste iniziative che sono tra le poche attrattive musicali di livello in zona.

 

Pubblicato da

Manuel D'Orso

Nel collettivo dal 2013, INTJ, appassionato di metal e musica sperimentale.

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