Between The Buried And Me – Automata II (2018)

Si poteva immaginare che sarebbe arrivata, anche se è sorprendente quanto presto. La parte 2 della piece progressiva iniziata a Marzo con Automata I, già recensito qui, si chiude ora con 33 minuti di continuazione del tema dell’androide, dell’intelligenza artificiale, della coscienza non umana.

Quattro brani, a cominciare con The Proverbial Bellow, in perfetto stile progressive metal tecnico tradizional-Dream Theateresco. La nascita (o il risveglio) di una coscienza macchinica, che ha coscienza di sé ma non sa cosa vuol dire essere al mondo e affronta la sensorialità.

Dopo l’interludio di Glide, parte un delirio psycho-bebop, Voice of Trespass, probabilmente onirico, dove troviamo un riferimento alla forca (gallows) del primo volume. Ma è a The Grid che si affida il completo riempimento dell’album dal lato progressivo. Sempre con una regolare alternanza tra cantato clean e il loro rodato scream, affrontano qui un altro pezzo lungo che tratta, con la loro narrativa indiretta, l’eventuale disfatta dell’umanità per come la conosciamo, a favore di una evoluzione che vede la mente umana come solo una parte del nuovo individuo.

Nel complesso ottima conclusione di un lavoro coerente, coraggioso e ben riuscito, innovando il sound tradizionalmente progressive con le nuove tendenze, in un concept anche narrativamente profondo.

 

Pubblicato da

Manuel D'Orso

Nel collettivo dal 2013, INTJ, appassionato di metal e musica sperimentale.

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