JONI MITCHELL: IL FOLK CON IL VOLTO DI DONNA

joni-mitchellIl Folk americano come noi lo conosciamo è fatto essenzialmente di tematiche sociali e di impegno. Così abbiamo imparato a conoscerlo, almeno nel primissimo Dylan. Poi lo stesso menestrello d’America si staccò da quella base fatta solo di impegno sociale per affrontare tematiche più intimiste e personali. Com’è giusto che sia. Un cantautore non può prescindere dalla realtà sociale in cui è immerso, nemmeno però può non tener conto del suo animo, della sua intimità e profondità psicologica. E’ la solita tensione fra pubblico e privato, fra impegno ed espressione personale, che da sempre attraversa la manifestazione artistica e dunque anche la musica. Tale tensione la sentiamo particolarmente nel folk dove di volta in volta gli autori si sono misurati con la scelta di dar risalto al mondo in cui vivono oppure al mondo che hanno dentro. E dove il Folk diventa “confessionale” nel senso di intimista, romantico e sofferto incontriamo, guarda caso, una donna… Continua a leggere JONI MITCHELL: IL FOLK CON IL VOLTO DI DONNA

Commento su “L’amore è un cane che viene dall’inferno” di Ivano Capocciama da Charles Bukowski; Casalvieri, 1 Marzo 2015

Sento di dover ringraziare quando vedo cose del genere.10448790_10205168674967799_1715377204945079357_n
Uno spettacolo come questo è un bene già solo perché viene fatto. Uno sfogo di sregolatezza, un muro anti-benpensanti.
Nella nostra provincetta in cui le Domeniche di paese sono scialbe e popolate, se va bene, da ridicolaggini e passatempi, uno spettacolo teatrale così esplicito e virulento è un fulmine a ciel sereno.

 

 

10432487_10205168723529013_6470597988432662822_nCi vuole un coraggio che può venire solo dall’ideologia o dall’incoscienza. Fa bene vedere una lingua di attore sciolta e senza imbarazzo davanti alla platea di mezza età di un teatro parrocchiale. L’insieme di luci, gesti, voci che rappresentano una vita persa, ubriaca, wasted. Un linguaggio teatrale originale e vero come il sesso.

Riconosciamogli merito. Almeno noi a cui piace vedere l’antisocialmente utile. Per gli altri sarà solo passato.

Dave Van Ronk, il folksinger incompreso nel ritratto dei fratelli Coen

dave van ronk“Se non è nuova e non invecchia mai allora è una canzone folk”. Una frase che la dice lunga su tutto un genere musicale e su un mondo, fatti di malinconie esistenziali e di guizzi rivoluzionari.
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Scott Holmes: We Used To Paint Stars In The Sky (2012)

Bentornati in una delle mie recensioni post-rock.
Questa volta si tratta di un album reperibile facilmente online, gratuito e di un artista che, in questo mio primo ascolto, sembra meritare molto.
Sto parlando degli Scott Holmes, un gruppo post-rock scozzese.
Le informazioni sul gruppo si possono trovare sulla loro pagina facebook mentre l’album in questione, We used to paint stars in the sky, è disponibile in streaming e download GRATUITO qui .

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Cineriflessioni

Non sono solito  espormi in maniera dura e critica o perlomeno qui su, ma non posso far a meno di notare la grande superficialità cinemacon la quale le persone vedano il cinema. Il cinema in primis è arte, tutto il resto è solo il contorno che ha preso piede grazie alla vendibilità del “prodotto” cinema. Io amo una delle arti più complete che ci siano, apprezzo le sonorità, le luci, la voce soffusa o forte degli interpreti, l’espressività, l’immagine.

La lotta tra bene e male c’è pur non essendo di tolkeniana ispirazione. Osservo film coraggiosi di registi che aspirano alla grandezza, contrapposti a “precofenzionate” storielle con un hype gigantesco che gli rubano il posto in sala,  non voglio essere eccessivamente duro, vorrei almeno che abbiano almeno la stessa possibilità di essere visti e giudicati dal grande pubblico, vorrei la divina provvidenza, ma “Dio è morto”.

Un barlume di speranza c’è.

L’ academy (i tizi che assegnano gli oscar) da qualche anno a questa parte sta dando grande visibilità a film  che spesso non sono figli di cinema 2grandi produzioni. Whiplash, film di stampo indie ha 5 nomination agli oscar 2015,  qualcosa di impensabile fino ad una decina di anni fà. Gli americani stanno progredendo, il mondo sta progredendo.

Noi (Italia/Italiani) siamo sempre lì, succubi di case di produzione e di cinema che ci impongono cosa vedere e quando vederla.

P.S.    ” Whiplash” è  introvabile nelle sale italiane. Chiedete ad una amica/o com’è “50 sfumature di grigio”.

 

(N.d.R Abbiamo dedicato un podcast agli oscar 2015)

Marilyn Manson – The Pale Emperor

Ammetto che il primo ascolto di questo album è stato piuttosto superficiale, con un esito dettato dal pregiudizio, strascicato da Born Villain. Ma d’altronde era già capitato per The High End of Low del 2009, che molti ritengono sia stato il primo passo discografico verso il declino di Marilyin Manson. Si sbagliavano allora e si sbagliano ancora. Continua a leggere Marilyn Manson – The Pale Emperor

Caligula’s Horse – The Tide, the Thief & River’s End

Faccio la conoscenza di questo gruppo da un nome biascicatomi dall’amico Michele, che mi suonava abbastanza brutal. Poi vedo un fiocco di neve su una copertina  da album indie folk e un titolo post-rockeggiante. Leggo che il gruppo suona dall’Australia (che di neve ne deve aver vista poca) e suona progressive metal.
Il mistero si infittisce. Continua a leggere Caligula’s Horse – The Tide, the Thief & River’s End