Mono – Hymn To The Immortal Wind (2009)

67 minuti per 7 canzoni, in pieno stile post-rock.

Canzone iniziale “Ashes In The Snow” con sonorità che incantano, archi, pianoforte, chitarra.

Climax emotivo di “Burial at Sea”, quasi una lunga traversata per mare, archi che addolciscono la chitarra, facendola risuonare quasi angelica.

“Silent Flight, Sleeping Dawn” è un breve (si fa per dire) viaggio interiore, come del resto ogni canzone all’interno di quest’album.

“Pure As Snow (Trails Of The Winter Storm)” presenta note sparse che si incrociano simmetricamente, mentre i violini vanno a rappresentare il soffio del vento, crescente fino all’esplosione finale.

“Follow the map” in quasi 4 minuti collega la prima metà dell’album alle ultime due canzoni, pur non risultando un riempitivo.

In “The Battle To Heaven” ritroviamo il tanto amato (dai Mono) climax, con un inseguirsi di strumenti che riescono a riproporre una battaglia vera e propria per la conquista del Paradiso, pur, come sempre, senza l’utilizzo di una sola parola.

La conclusiva “Everlasting Light” si basa su un pianoforte che srotola note avvolte dall’orchestra, alle cui spalle irrompono chitarre che si inerpicano per poi ricadere su se stesse lasciando la chiusura a un giro di violini, presenza costante di tutto il viaggio mentale che quest’album costituisce.

Insomma, chiudete gli occhi per un ora e viaggiate, esplorando pensieri che non sapevate di avere.

Copertina dell'album, che riprende perfettamente lo stato d'animo dell'ascoltatore amante del pst-rock (me)
Copertina dell’album, che riprende perfettamente lo stato d’animo dell’ascoltatore amante del pst-rock (me)

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