White Rabbits – It’s Frightening (2009)

Parliamo di un sestetto fondato a New York, proveniente dal Missouri; vengono definiti seguaci dei generi Indie-Rock, Psychedelic Pop, Lo-fi ed hanno rilasciato finora tre album. Ci ritroviamo oggi a parlare dell’album “di mezzo”, a metà tra la maturità raggiunta nel 2012 con Milk Famous e il primo passo compiuto nel 2007 con Fort Nightly. It’s frightening viene prodotto da Britt Daniel, cantante e chitarrista degli Spoon.

Come mi è passato in mente di recensire i White Rabbits?

Ritrovatomi ad ascoltare l’ultimo album dei Cold War Kids mi sono chiesto se esistessero gruppi simili nel panorama musicale attuale. Il mio amico Google ha suggerito una risposta positiva, facendomi ascoltare il gruppo in questione.

Ci ha preso?

Francamente non direi, mi sembra che abbiano due stili molto differenti, ma dal punto di vista dei ritornelli orecchiabili siamo sullo stesso piano.

Partiamo, dunque, con una breve presentazione dei vari brani.

Si comincia con delle risate che lasciano spazio ad una batteria sempre presente per tutto il brano. Percussion Gun risulta molto orecchiabile, ottima scelta come singolo. Voce, chitarra, piano e basso non coprono mai completamente le percussioni, vere protagoniste del pezzo (si assentano solo per qualche secondo nella seconda parte).

Rudie Fails conferma la volontà del voler porre un accento importante sul ritmo, pur risultando abbastanza pop, almeno nella prima parte.

They Done Wrong – We Done Wrong, molto orecchiabile, presenta un ritornello che aspetta pazientemente una ventina di secondi per riproporsi più e più volte, accompagnato da un piano non invadente, con un sound proveniente dal passato.

Lionesse ha un’intro lunga 45 secondi, seguita da voci e batteria che si fondono bene con il piano e la chitarra, creando spesso cacofonie. Molto particolare, pone tutta l’attenzione sulla frase “Listen to me”.

Company I Keep risulta essere un pezzo poco interessante, molto sullo standard fino al finale, in cui il suono del synth mi ricorda i Radiohead di Paranoid Android.

It's_Frightening_Album_Cover

The Salesman (Tramp Life) ha un cambiamento di ritmo intorno al minuto 1:25 che riesce a dare un tono diverso al pezzo, senza per questo stravolgere la melodia.

Midnight and I presenta un aspetto che mi ha francamente sorpreso: la presenza sporadica di chitarra distorta molto in stile “Ratatat”, con pezzi in cui la melodia è molto pulita e ricercata, in stile “The XX”, senza considerare minimamente i generi completamente diversi.

Right Where They Left arriva al ritornello con una bella melodia, presentando qui un aspetto molto simile davvero ai Cold War Kids: le note del pianoforte accompagnate solo da percussioni e basso. Quando il cantante pronuncia “Right where they left you” sembra seguire le stesse note di “With or without you” degli U2.

The Lady Vanishes parte con una chitarra che mi ricorda quella dei software per il karaoke, sovrastata subito dalla voce del cantante che contribuisce a conferire un’aria “dark” e seria al pezzo.

Ultimo pezzo, Leave It At The Door, inizia con un’accoppiata stile  Muse dei bei tempi, pianoforte e voce. Subentrano quindi le voci del coro, conferendo un’aria davvero stile Soldiers Poem, pur con un ritmo completamente differente.

Finisce così It’s Frightening, album interessante che probabilmente mi porterà ad approfondire i White Rabbits, scoperti poche ore fa; consiglio l’ascolto agli appassionati di Indie-Rock, non quello ormai “sputtanato” che ha preso piede, ma quello che ha ancora voglia di provare a cantare fuori dal coro.

 

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