Gospel – Gospel

Autore: Gospel
Titolo Album: Gospel
Anno: 2017
Casa Discografica: Costello’s Records
Genere musicale: blues, garage rock
Voto: 8
Tipo: CD
Sito web: www.costellos.it/#/CostellosRecords/2670

Membri band:
Lorenzo Balice – voce, chitarra
Stefano Dal Lago – basso, cori
Andrea Roncari – batteria
Riccardo Ligorio – tastiere, chitarra, cori

Tracklist:
1. Ogni Piccola Guerra
2. La Rivalsa
3. Scarpe Inglesi
4. Maggio
5. Lampo Fulmine
6. Fango E Terra
7. Abbi Pietà Di Me
8. Piccola Donna
9. Giuda
10. La Mattina Di Natale

Quando scrivere canzoni e suonarle ha una funzione terapeutica. Buttare fuori il proprio mondo, la propria interiorità fatta di tormenti e sentimenti e darla in pasto agli altri. Esponendosi ma anche liberandosi. La catarsi musicale è un vecchio trucco cui i talentuosi e appassionati hanno fatto sempre ricorso. E quando si decide di raccontarsi così non c’è niente di meglio di una chitarra acustica che attinga dal blues, ma anche dal folk e dal soul. Ed è proprio questo il percorso intrapreso 5 anni fa da Lorenzo Balice. Nato come cantautore, butta giù canzoni rispondendo agli umori del momento senza velleità eccessive. Succede che poi però le canzoni crescono e cresce la voglia di comunicarle al mondo. E il soliloquio della chitarra acustica non basta più. Quindi si cercano altri strumenti e altre sensibilità per arricchire il tutto. Il progetto si amplia a coinvolgere Stefano Dal Lago al basso e Andrea Roncari alla batteria. E in seguito trova posto anche una seconda chitarra e tastiere nella persona di Riccardo Ligorio. La band è nata e dà alla luce il suo primo, omonimo, album Gospel. 10 tracce in italiano, con un sound che spazia dal blues al rock, al soul. Riff potenti, chitarre fuzzate ma anche acustiche dolci e cullanti che tradiscono il variegato set di influenze, da Jack White ai Black Keys e alla black music fino a Neil Young. Bella la alternanza che si crea fra pezzi dal ritmo più propriamente serrato in cui basso e batteria procedono a denti stretti e pezzi più melodici resi così bene dalla dolcezza della chitarra acustica e dall’uso delle tastiere tipicamente 70s. Le tematiche affrontate nei testi sono introspettive raccontando di vita vissuta e sentimenti, si spazia da malinconiche riflessioni ad energiche ed arrabbiate confessioni. Molto bello questo rock italico viscerale e romantico che mi fa tanto pensare ai Timoria e ai primi Subsonica. Un esordio potente per questa band che promette davvero molto bene.

Sara Fabrizi

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