Pubblichiamo di seguito due poesie di Angelo Capoccia, lette e discusse nel salotto di Radio Collective Waste nella puntata 17 della stagione 4.
L’incanto
Il monte paffuto
si tinge di biancoLa bufera ghermisce
il paeseBatuffoli giocondi
guizzano nell’aria
finché esausti
s’accucciano sui rami
Un mare di spuma
sommerge strade e campi
Il traliccio s’inchina
al cielo di porcellana
I confini dissolti
nel candoreL’uomo si sente
nudo
dinanzi al nullaIn silenzio
con la luce della candela
sboccia l’umiltà
sollievo per i propri limitiLa meraviglia di rivedere
il fratello
smarrito
nel rumore quotidianoNon più distratti
si rispolvera l’antica comunione
tra le persone
per assaporare
la gioia del focolare
Oltre
Il galoppo rinnova l’anima
del puledro zoppo
che fende il tarlo
della paura e
rischia di vivereLa debolezza si muta
in virtù
emerge dal deserto anonimo e
scopre il tepore della compagniaDiverso
eppure normale
rispetta l’altro
ognuno ha il suo saporeL’ombra del pregiudizio
si nasconde
in gabbie di cementoLa fame dello spirito
lo spinge oltre monti
abbronzati dal freddo
fino all’apice
nel profondo di séL’estasi
del pascolo intimo
dove il tempo non graffiaGoccia
dell’oceano divino