Conoscevo già i Protest The Hero, li ascoltai per la prima volta nel 2011 con Scurrilous, e quando ho visto la copertina del loro ultimo album, nei negozi il 29 Ottobre, mi sono detto che sarebbe stato il caso di ascoltarli ancora. L’artwork è del pittore surrealista americano Jeff Jordan, che aveva già prodotto cover per altre band e che mi ha splendidamente convinto dopo pochi secondi.
La band canadese è al loro quarto album, nei quali hanno mantenuto lo stesso stile, che comunque è abbastanza particolare da non passare mai inosservato: batterie da martello pneumatico (hanno anche chiamato il singolo di questo ultimo album Drumhead Trial, giusto per ); vocalist pulito e con qualche inserto growl quando ci vuole; chitarra che fa su e giù per le scale dall’inizio alla fine, ma senza mancare di carattere (come anche il basso).
Il ritmo che ne risulta è rapido ma mai troppo ripetitivo, e queste scelte di stile collocano la band in un metalcore sperimentale che prende molti spunti melodici dal progressive.
Il testi sono intelligenti, evitano l’imbecille superficialità dei loro colleghi di genere ed anche le pretese filosofeggianti, senza uscire e senza entrare completamente da/in queste categorie.
Un album del genere, pur non essendo dirompente, ai miei occhi sembra prezioso come l’oro in un periodo di così scarsa innovazione nello stream più metallico della musica, e vi consiglio di ascoltarlo (insieme alle loro precedenti produzioni) se per voi sono nuovi: di sicuro non direte “sta roba l’ho già sentita”, ed è sempre bello.
Nell’ultimo podcast (del 22/10) di Collective Waste Radio ho fatto ascoltare “in anteprima” anche Tilting Against Windmills , ascoltatelo!