Minsk – The Crash And The Draw (2015)

minskthecrashIl ragazzo si svegliò nel bosco, la testa dolorante. Subito in piedi, controllò il suo equipaggiamento: la sua già scarsa attrezzatura militare era stata privata delle armi da fuoco, ma gli era rimasto il coltello e la maschera antigas. Uno sguardo intorno rivolto agli alberi avvolti dalle tenebre e comincia a salire il panico.
Un passo davanti l’altro. Comincia a camminare. Anfibi pesanti sul duro suolo invernale.
Durante il cammino, i demoni del dubbio lo tormentarono: probabilmente casa sua era stata assalita. Cosa avrebbe fatto allora?

All’albeggiare si trovò nei pressi del suo paese, come previsto. C’era stato l’attacco, in giro solo qualche civile a rovistare sommessamente nelle macerie.
La breve corsa verso casa rivela un crollo del tetto, la mansarda del suo palazzo era distrutta. Si precipitò di sopra, arrancando tra i calcinacci e il cemento. Ma la corsa era stata inutile, suo nonno era morto: a terra, sangue dalla bocca, sotto una trave del suo stesso appartamento. Lo fissò per qualche lunghissimo secondo e poi girò i tacchi, senza fretta. La sua, di fine, non sarebbe arrivata a breve.
In strada chiese di qualcuno che si potesse occupare del cadavere, ringraziò e prese a camminare senza meta nella piazza del paese.
Raccolse un bossolo dal pavimento di pietra levigata: 9mm, esploso da qualcuno che voleva difendersi con una pistola da un bombardamento. Pensò di legarselo al collo, insieme alle piastrine. A pacchiano ricordo del suo fallimento.

Pubblicato da

Manuel D'Orso

Nel collettivo dal 2013, INTJ, appassionato di metal e musica sperimentale.

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