Tutte le sonorità alle quali la formazione Canadese ci ha abituato e qualcosa in più.
Orchestrale, magnificente post-rock d’autore. Tra i pochi nomi che sono sopravvissuti all’epidemia di elettronicosi acuta degli anni ’10.
L’ispirazione sono le inventate “torri luciferiane” e tutta una serie di concetti socio-politici esposti dalla band (tra cui “lo smantellamento del complesso industriale-carcerario” e la fine dei concetti di invasione e di confine).
Elucubrare su una rappresentazione di tali torre luciferiane è il pensiero che è bene accompagnare all’ascolto.
La copertina è un foglio di storyboard, dal quale si legge (traduco):
SCENA 9 – EXT – SENZA VIDEOCAMERA
L’edificio affoga, piegandosi verso l’interno. Dentro c’è un pozzo dove il cuore pulsante del sole si espande. Tracce di polvere i quali contorni somigliano a una radiografia.
Produzione intensa, climax e suoni lunghissimi e distorti, totalmente nel loro stile.
Inedito un sax delirante in free impro nella splendida Undoing A Luciferian Tower e Anthem For No State è una goduria per qualsiasi post-rocker anarchista.
Must nella discografia GY!BE.