Arch Enemy + Elarmir + Black Therapy + Nerodia @ ORION (Roma, 22/7/15)

11666274_10153488702689090_4212954667663022140_nHa fatto tappa all’ORION di Ciampino il tour europeo degli Arch Enemy, per far ascoltare anche al pubblico italiano il loro ultimo War Eternal dal vivo. Prima di loro tre band di apertura emergenti italiane.

 

 

 

7059_10153258512219090_727056443397403902_nKickstart della serata ai Nerodia, band di puro death metal con la batteria di David “metro e mezzo di nervi” Folchitto (già ascoltato con gli Stormlord al Planet e con gli Engelstein allo Zaiet Fest) a guidare il treno sonoro che ha travolto da subito il pubblico del club e a scatenare il pogo già a pochi minuti dall’inizio del concerto.

 

 

IMG_20150722_213025Dopo di loro i Black Therapy, con un death melodico (?) non male che sa intrattenere. Scream capace da parte del cantante, e una reinterpretazione di Mad World ha rivelato una certa attenzione al messaggio da trasmettere oltre che alla potenza del suono.

 

Per introdurre il main è stata scelta una formazione con voce femminile, Elarmir. Il timbro sinfonico della cantate (à la Nightwish/Within Temptation) era alternato ad un growl maschile e poggiava su un suono epic metal piuttosto aggressivo.

Tempi sincopaIMG_20150722_220824ti/cambi di tempo (apprezzabile modernità) e un bel basso/batteria dimostravano una buona dose di tecnica. Dose ridotta invece nell’entusiasmo e nella carica trasmessa al pubblico, forse a causa delle linee-canzone poco pulite non compensate da un gusto symphonic, power o prog.
Insomma qualche confusione nella scelta del sound, ma niente che abbia impedito un ascolto interessante.

photo_2015-07-23_14-47-51La performance degli Arch Enemy è stata talmente perfetta da non lasciare quasi spazio ai commenti.
La scaletta ha ovviamente incluso molti brani di War Eternal, ma non ha tralasciato vecchie glorie come My Apocalypse e Nemesis.
Alyssa White Gluz è stata impeccabile dal vivo, regalando un’esperienza eccellente per ogni brano, e Michael Amott (Carcass, ex-Carnage) è stato all’altezza della sua immagine di prototipo di metallaro svedese.
Saltare e urlare su No Gods No Masters è stata di certo una delle esperienze più adrenaliniche del metal romano di quest’anno.

photo_2015-07-23_14-46-11Arch Enemy è un nome che merita (ed ha) palchi più importanti di quello di questa estate romana, e dispiace un po’ che l’Italia non riesca ad apprezzare concerti metal di buona qualità, col rischio di perdere (ancora) date nei tour.
Ora più che mai vale il consiglio: andate ai concerti, se potete. Per voi e per la musica.

Pubblicato da

Manuel D'Orso

Nel collettivo dal 2013, INTJ, appassionato di metal e musica sperimentale.

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