I am waiting for you last summer – I am waiting for you last summer (2010)

Premetto che non conosco bene questo gruppo. Ho sentito per caso un loro pezzo su Grooveshark e ho deciso di approfondirli insieme a voi: questo album contiene tre pezzi, ne scriverò la recensione man mano che vado avanti con l’ascolto.

 

Cercando qualche informazione sul gruppo in questione ho capito che due componenti del gruppo,Alexander Sokolov e Evgenij Popov, si sono incontrati ad un concerto dei This Will Destroy You, e l’amore per il post-rock li ha uniti. Nel febbraio 2012, la band ha firmato un contratto di cinque anni con l’agenzia concerto di Mosca e l’etichetta FBITS (Flowers Blossom In The Space).

Questo è il loro primo album, un EP che accompagna il secondo album, Come Full Circle.

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SECONDA PREMESSA: Questa prima recensione l’avevo scritta non notando che mentre stavo ascoltando l’album si era aperta in background una finestra con musica elettronica che non c’entrava niente. La lascio online solamente per farvi fare due risate sulle mie considerazioni. La vera recensione la trovate alla fine, dopo la recensione corsiva.

Si comincia con Solar Wind. Il post-rock accompagnato da suoni elettronici la fa da padrone, riportandoci alla mente pezzi moderni degli “If These Trees Could Talk”.  La chitarra d’accompagnamento è sovrastata dai piccoli riff della seconda, mentre quella che sembra un drum machine o una batteria elettrica resta in sottofondo. Chiude in modo molto classico, con l’eco delle note che ci accompagnano al prossimo pezzo.

Gu si apre con suoni quasi spaziali, con il pesante contrasto tra il riff molto calmo ed il procedere veloce della batteria e dei suoni elettronici, completamente fuori tempo e diversi dalla melodia iniziale. Verso il finale i suoni si amalgamano bene, mantenendo un suono che ritroveremo subito nell’ultimo pezzo.

Endless comincia con lo stesso riff totalmente fuori contesto del brano precedente, ma va mano mano ad amalgamarsi in un qualcosa di più definito, fino a diventare finalmente post-rock vero e proprio. 

Secondo me questo album ha esagerato con la parte elettronica, mentre il lato post-rock risulta molto gradevole. Spero che in futuro evitino questa strada, perchè hanno davvero un buon potenziale. Ascolto consigliato? Per ora non direi.

Solar Wind, per davvero questa volta. I suoni sono riconducibili ai God is An Astronaut, senza però la componente vocale di questi ultimi. Verso la fine ricordano anche gli Explosions in the Sky, mentre la parte elettronica (quella VERA) è molto stile 65daysofstatic. Pezzo molto riuscito, a mio parere.

Gu comincia con un’atmosfera spaziale, suoni perfettamente in armonia tra loro, un basso non esagerato e riff precisi. L’idea di star sentendo una canzone nello spazio permane fino al termine del pezzo, lasciandomi piacevolmente sorpreso.

Endless, l’ultimo brano, da l’idea di un qualcosa in continuo ed eterno movimento, che cresce man mano, con l’aggiunta di nuovi suoni ed effetti. Intorno alla metà del brano si ha un silenzio improvviso di quasi tutti gli strumenti, fuorchè la chitarra solista; insieme al basso ci porterà al lungo fade-out di quasi trenta secondi.

Cosa dire dell’album? Una bella sorpresa. Vi prometto che il prima possibile recensirò l’altro loro album, che ora sono davvero curioso di ascoltare. Tre componenti, un’atmosfera di puro post-rock, aspetti di altri gruppi dello stesso genere presi e rivisitati. Ascolto consigliato se amate gli Explosions in the Sky.

 

 

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