Tre band italiane di apertura per una grossa band norvegese main a formare una seratona di metal puro.
Qualche impressione a caldo (tiepido) del concerto del 26 giugno al Planet club.
Un bel club attrezzato di tutto punto per accogliere la tappa italiana del gruppo avant-garde metal norvegese, che ha dato modo di godersi un concerto più unico che raro in Italia.
Il primo gruppo ad esibirsi è stato Chronic Hangover, heavy/hard rock emergente e senza pretese (circa 1 anno di vita), con una certa qualità vocale, forse poco entusiasmanti nei riff ma che hanno aperto bene il palco che avrebbe accolto altre 4 ore di metal di ogni tipo.
Secondo gruppo: Misantropus, formazione strumentale (basso, chitarra, batteria) tutta dedicata al doom/stoner, genere che va forte negli ultimi tempi. Dopo un inizio di esibizione incerto si sono riscattati con una buona dose di riff pesanti ed effetti urlanti, mostrando tutta la loro vena psichedelica.
Ad aprire la strada per gli Arcturus ci sono stati gli Stormlord, vera sorpresa della serata. Con il loro metal epico, estremo e spettacolare (maschere, vesti romane, modella scudata etc) hanno davvero caricato la serata. La band ha pubblicizzato la ristampa dell’album a cui sono più affezionati Mare Nostrum suonandone più di qualche brano. Vocalist bravissimo e batteria martellante (il bravo David Folchitto è stato ribattezzato “metro e mezzo di nervi”), con strumenti in assetto death hanno davvero formato un concerto potente e adrenalinico, affondato in una atmosfera antica e folklorica. Qualche difetto tecnico del service ha impedito un’esperienza d’ascolto impeccabile, ma il tutto ha lasciato tanta voglia di approfondire questa band.
Il main group della serata, Arcturus, ha suonato molto e bene, presentando il loro nuovo The Arcturian Sign ed eseguendo anche qualche pezzo per la prima volta live. L’imponente Vortex ha mostrato anche live le sue capacità vocali incise nell’ultimo album (tra un sorso di bourbon e l’altro) ed il mitologico Hellhammer (ex Mayhem, Ulver) è stato impeccabile. Il violino elettrico portato in scena in questo tour risulta di fondamentale importanza in alcuni tratti, rendendo l’esperienza metal avant-garde davvero autentica. Pogate e incantamento si sono uniti durante Arcturian Sign, Crashland , Angst e The Chaos Path. Un concerto davvero perfetto di una band da guardare come esempio di genere, apprezzati da tutto il club.
Tanti complimenti all’organizzazione per la scelta, sperando che anche i generi più particolari del panorama metal riescano a trovare spazio nei club italiani come in questo caso.
Un commento su “Arcturus + Stormlord + Misantropus + Chronic Hangover @ Planet Live Club (Roma, 26/6/15)”