Intervista ai Karmamoi : The Day Is Done

In occasione dell’uscita di The Day Is Done abbiamo voluto chiedere qualcosa in più ai Karmamoi, band italiana attiva dal 2008 e che si distingue nella scena prog italiana per l’attenzione al suo sound e all’espressività musicale.
Senza lasciarsi andare ai cliché tradizionalisti e con un’orecchio attento al contemporaneo hanno prodotto un album progressivo melodico con una ispirata sintesi musicale e narrativa.

Collective Waste: Ascoltando Mother’s Dirge si nota subito la vocazione al progressive. È una scelta precisa per questo album o una vocazione spontanea?

Daniele Giovannoni: La scelta e la svolta progressive è avvenuta 5 anni fa con l’album Odd Trip e negli anni si è consolidata e rafforzata. È stata una scelta naturale, legata alle esigenze della band di produrre musica che si avvicinasse artisticamente al background della band stessa e alla necessità di avere una libertà creativa che non si fermasse ai tre minuti classici di un brano pop, ma che permettesse alla band di sperimentare e spingersi oltre i limiti.
Inoltre creare un suono e un modo di comporre che li identifichi immediatamente è l’obiettivo principale dei Karmamoi.

Ho notato che c’è stata una grande attenzione anche alle belle immagini affiancate all’album (penso al videoclip sempre di Mother’s Dirge).

Hai colto nel segno. La regista, Luisa Pretolani, con la sua sensibilità, ha perfettamente messo in video il concetto espresso in Mother’s Dirge che altro non è che il lamento di dolore di una madre alla perdita del figlio. La protagonista esprime tutte le forme di questo dolore, facendole calzare perfettamente con il
brano fino a far diventare musica e video una sola cosa.
Direi un risultato emozionante.

Sicuramente. Cosa ci dobbiamo aspettare dalla narrazione di The Day Is Done?

The Day Is Done è un concept album che prende spunto dalla tragedia della Grenfell Tower di Londra avvenuta nel Giugno 2017 dove morirono 89 persone.
Ci colpì la storia di due fratelli siriani che, fuggiti dalla guerra, trovarono una nuova vita a Londra. Uno dei due fratelli morì nell’incendio del grattacielo
senza che l’altro fosse in grado di aiutarlo.
Decidemmo di raccontare la loro storia e di dedicare l’album a loro, a tutte le vittime dell’incendio della Grenfell Tower e a tutte le persone che sono costrette per fame e guerre a scappare dalla loro terra.
Musicalmente The Day Is Done è complesso con brani che arrivano ad 11 minuti.
I suoni sono ricercatissimi e le melodie accattivanti con l’intento di far immergere l’ascoltatore nella storia che viene raccontata accompagnandolo musicalmente dentro le emozioni forti che una storia come questa può creare.
L’album è stato registrato tra Roma e la Gran Bretagna da Mark Tucker (Ingegnere del suono dei Jethro Tull) e vede la partecipazione, tra gli altri,
al basso di Colin Edwin ( Porcupine Tree) e Geoff Leigh flautista di Steven Wilson.

Leggo una bella sfilza di collaborazioni importanti in quest’album. Ce le vuoi raccontare?

Si, nell’ultimo album The Day Is Done abbiamo avuto la fortuna di collaborare con Colin Edwin ( bassista dei Porcupine Tree) e con Geoff Leigh ( Flautista tra gli altri di Steven Wilson ) . Inoltre l’ingegnere del suono e co-produttore dell’album è Mark Tucker che ha lavorato con i Jethro Tull. Queste sono tutte collaborazioni nate mandando i nostri provini e ricevendo in cambio la disponibilità a collaborare. Colin e Geoff sono grandissimi musicisti che hanno impreziosito l’album con la loro arte. Con Mark avevamo già lavorato in Silence Between Sounds  l’album precedente. Lui è il nostro sound maker, è colui che traduce in suono le nostre idee. Ci sono molti altri grandi musicisti che hanno collaborato nel nostro nuovo album.
Li cito  e li ringrazio per la loro preziosa disponibilità e maestria: Alessandro Cefali, Emilio Merone, Sara Rinaldi, Luca Uggias, Lara Bagnati, Valerio Sgargi.

Qui a Radio Collective Waste scoprimmo e ospitammo il vostro Odd Trip. Come sono cambiati i Karmamoi da allora?

Prima di tutto è cambiato il line-up. All’epoca di Odd Trip ( 2011 ) i Karmamoi erano in 5 ora siamo in due, Alex Massari ( chitarre) e me stesso, Daniele Giovannoni ( batteria e tastiere ). Questo come dicevo precedentemente ci ha permesso di avere tanti musicisti nei nostri nuovi  lavori, arricchendo così il nostro sound.
A livello musicale Odd Trip è stato il primo passo verso il prog, e da quell’album è cambiato un po’ tutto il nostro modo di fare musica. I brani sono più “aperti”, più volti alla sperimentazione. Se ascolti The Day Is Done o l’album precedente, Silence Between Sounds, ti accorgerai che molti brani non hanno ritornelli e seguono una loro particolare struttura del tutto slegata dalle esigenze commerciali ma completamente intrisa dal nostro modo di concepire la musica. Inoltre è cambiato il suono. Noi avevamo un nostro suono in mente e grazie a Mark ora lo abbiamo realizzato, rendendolo riconoscibile.
Per concludere, tutti i critici e i fans che stiamo avendo in questi anni riconoscono una ricerca armonica e melodica che rende comunque i brani fruibili e non un puro e sterile esercizio tecnico.

“Sometimes the distances between us makes working more complex but I have to say that most of the time it stimulates the imagination. There is a deep analysis of everything we do that often leads us in new directions.”

Una bella evoluzione. Ora lasciateci qualche data: tour e impegni per il futuro.

Noi presenteremo The Day Is Done al DanFest 8 a Leicester  ( UK ) il 30 Novembre e a Londra al Boston Music Room il 2 Dicembre.
Suoneremo il 4 Maggio 2019 al RosFest a Sarasota, Florida ( USA ) . Stiamo organizzando un tour europeo per la primavera 2019 ma le date sono da confermare.

Perfetto, grazie Daniele e a presto!

Grazie per la possibilità che ci avete dato di parlare di The Day Is Done e un saluto a tutti gli ascoltatori di Collective Waste.

Pubblicato da

Manuel D'Orso

Nel collettivo dal 2013, INTJ, appassionato di metal e musica sperimentale.

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