Kingcrow – The Persistence (2018)

Non sarà l’unica recensione di questo album, e mi compiaccio del buon riscontro che ha trovato il lavoro della formazione nata dalla provincia, ad Anguillara Sabazia (Roma).

Di fine gusto melodico, accostabile ad alcuni più freddi passaggi dei Soen di Lykaia e al tocco dei Riverside (a proposito, sono tornati).
Un progressive rock ispirato ed attento, sia nelle tracce orecchiabili e un po’ americane come Everything Goes, Devil’s Got  A Picture sia in quei passaggi che sembrano qua e là rubati ai Leprous come in Drenched, Closer.

Non mancano pezzi più riflessivi e strutturati come l’omonimo The Persistence e Every Broken Piece Of Me sempre coerenti con l’ambientazione generale che è introspettiva ed emozionale.

Una piacevole sorpresa positiva dal panorama del progressive italiano, che si va a piazzare nella bacheca degli ascolti di riferimento del loro genere di quest’anno.

 

Pubblicato da

Manuel D'Orso

Nel collettivo dal 2013, INTJ, appassionato di metal e musica sperimentale.

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