Intervista ai The Blank Canvas: Vantablack

The Blank Canvas è una tela vuota ma densa di potenza e di progressiva oscurità dove fusti, valvole, vocalizzi armonici e atmosfere elettriche si amalgamano creando un monolite granitico e ricco di sostanza. Forgiata dalle menti futuriste di Maurizio “Pappone” Tuci (Incoming Cerebral Overdrive, Deaf Eyes, Karl Marx was a broker), Marco Filippi (Karl Marx was a broker), Alessio Dufur (SUS) e Vanni Anguillesi (Green Oracle, Watzlawick), The Blank Canvas si appresta ad entrare in scena con l’album di esordio “Vantablack” in uscita a
Dicembre per Drown Within Records.

Questo Vantablack è stata una bella scoperta, specie dopo aver ascoltato alcuni progetti pregressi dei musicisti che fanno parte dei The Black Canvas, come il progetto power elettronico Karl Marx was a broker. Ho approfittato per saperne di più e per chiedere una visuale più ampia su un album che è piuttosto criptico e dall’impenetrabile aria avantgarde.

 

Collective Waste: Confesso subito che mi sono fatto uncinare dal nome del disco. Il vantablack è un materiale iper-nero che assorbe la quasi totalità delle radiazioni luminose, creando una superficie praticamente colorata di un nero assoluto. In che modo si relaziona questo concetto all’album?

The Blank Canvas: Come hai anticipato il vantablack è il materiale piu scuro esistente, è una lega artificiale che trattiene più del 99% della luce. E’ un parallelismo con l’oscurità innata umana che, nonostante venga illuminata da una miriade di opportunità, molte volte rimane nera come appunto il vantablack. Ci piaceva l’idea di creare un album che, anche se con varie sfaccettature, mantenesse nell’immaginario una radice dark.

CW: Nella vostra formazione vedo alcuni componenti dei Karl Marx was a broker, progetto tra elettronica e metal che mi è molto piaciuto. Come si è passati da questa (e altre) esperienze di band a quella attuale?

TBC: Il passaggio è stato relativamente naturale. Abbiamo iniziato a comporre nuovo materiale per i kmwab e man mano che i pezzi si definivano abbiamo sentito l’esigenza di dare alla nuova “creatura” un’entità propria. Maurizio (chitarra e synth) è entrato nei kmwab proprio in concomitanza con l’inizio della composizione dei nuovi pezzi portando la sua esperienza ed il suo background, modificando notevolmente il risultato della scrittura. L’arrivo di Alessio Dufur alla voce, dopo anni di musica strumentale, ha definitivamente avvallato questa idea.

CW: L’album è fatto di sonorità poco lineari, caotiche, che lasciano spazio anche alla progressività. Avete scelto dei riferimenti di genere per arrivare a questo stile?

TBC: Il nostro obbiettivo era quello di trovare per The Blank Canvas una sonorità unica. Cosa molto difficile attualmente in quanto, oltre alla capacità di riuscita stessa, esiste nel panorama attuale una sorta di identificazione in determinati generi. Uscire da generi di riferimento comporta un rischio perché diventa difficile capire dove posizionarsi e a chi proporsi. La nostra scommessa è stata quella di riuscire a fare musica con sonorità proprie che riuscisse a trovare il proprio spazio senza agganciarsi ad un filone specifico. Scelta che può risultare un’arma a doppio taglio ma che ci rende comunque orgogliosi. Come riferimenti menzionerei genericamente il metal, il progressive, il post-punk.

CW: Chiaro. Quali altre realtà italiane (del vostro genere e non) vi piacciono e consigliereste di ascoltare stasera?

TBC: Il nostro paese è denso di qualità musicale. In questo periodo mi sono appassionato agli “Arto”, band strumentale capitanata da Luca Cavina. Suonarono qui a Pistoia poco tempo fa e mi presero subito grazie al loro sound lisergico. Ho apprezzato molto l’ultimo dei “Lento”, con i quali siamo amici da tempo. Menziono solo i gruppi che hanno fatto uscire un disco di recente perché altrimenti l’elenco diventa troppo lungo. Quindi vi segnalo “Zambra”, “Loro”, “Nudist”, “Petrolio”, “Miotic”. Per il resto della lista della spesa magari ne parleremo di persona ad un nostro concerto.

CW: Dove troviamo Vantablack e dove vi possiamo ascoltare live?

TBC: Potete acquistare il nostro disco d’esordio in vinile con download digitale o solo digitale presso il nostro bandcamp o tramite il bandcamp della nostra etichetta Drown Within Records e ovviamente ad un nostro live.
Le prossime, nonché prime date dall’uscita del disco, saranno il 12 gennaio a Pistoia presso il circolo H2no ed il 26 gennaio ad Empoli al circolo Arci Brusciana. Altri concerti verranno annunciati a breve.

CW: Grazie ragazzi, continuate così!

TBC: Grazie mille per lo spazio concessoci!

 

Pubblicato da

Manuel D'Orso

Nel collettivo dal 2013, INTJ, appassionato di metal e musica sperimentale.

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