Michael Lee Firkins Band @ Teatro Stabile Isola del Liri, 31 Marzo 2018

La squadra di Industrie Sonore, dopo averci stupito con effetti speciali alla masterclass di Steve Vai, non si risparmia con un altro bel nome della chitarra, Michael Lee Firkins.

Per chi non conoscesse il nome, trattasi di un chitarrista elettrico americano in azione discografica dal 1990, i cui generi di riferimento sono bluegrass, country e blues ma tutto ovviamente nel sound ombrello del rock e con qualche sprazzo di jazz.

La formazione è un trio, con Barend Courbois al basso (NL, Blind Guardian, ex Vengeance) e Chris Siebken (US) alla batteria. Continua a leggere Michael Lee Firkins Band @ Teatro Stabile Isola del Liri, 31 Marzo 2018

Between The Buried and Me – Automata I (2018)

La formazione è piuttosto conosciuta nel panorama del progressive metal, ed ha avuto un buon successo con Coma Ecliptic nel 2015, che ha avvicinato il sottoscritto a questa band.

In questo nuovo album c’è un lavoro più attento al lato metallico, vogliono far sentire proprio il metal. Da subito in Goodbye to the Gallows, dove si scatena una voce aggressiva e un ritmo da headbang, senza farsi mancare delle piacevoli progressioni e dei momenti che avevamo imparato a conoscere dal lavoro precedente. Continua a leggere Between The Buried and Me – Automata I (2018)

Somali Yacht Club – The Sea (2018)

Ultima release della formazione stoner che si fece notare nel 2014 con The Sun e torna ora con The Sea (che sia una trilogia?).

La band ucraina produce uno stoner che, specialmente in questo album, ha un gusto shoegaze, ambientale e prevalentemente strumentale.
I brani sono molto evocativi e si sentono distintamente influenze dal desert, in alcuni riff, e dal post-metal per la forma canzone ed i climax.

Brani da lunghi a molto lunghi (6′-12′) ma che si ascoltano con molta facilità e scorrevolezza, anche in un momento di relax.
Già la prima traccia Vero, introduce il sound e il grado, la cifra dell’album, che il gruppo riesce a non far calare fino alla fine dell’album, 50 minuti dopo.
Molto bella la progressione di 84 Days, che sfocia in un sound distorto e fuzzoso a cavallo tra l’estasi psichedelica e l’headbanging.

Ottima produzione, da ascoltare specialmente per chi è avvezzo al genere o, ancora meglio, per chi lo suona.

The Clearing Path – Watershed Between Firmament And The Realm of Hyperborea

Outfit italiana per I, Voidhanger Records in un album di avantgarde metal caotico e immerso nella nebbia.

Estetica ascetica e mistica che si sposa con un sound greve e progressivo, con ritmi schizofrenici per sbattere l’ascoltatore contro i muri prima di accompagnarlo a guardare verso il cielo.
Passaggi brutali fanno da peso ad una leva che vede dall’altra parte momenti di quiete relativa e celestiale. Il fulcro è fatto di timbri ben curati ed una visione certa del sound ricercato.

Unico appunto: non avrebbe fatto male una coerenza interna all’album per dare l’idea di una opera unica e solida.
Quello che fa piacere è che l’Italia si conferma patria prediletta del metal d’avanguardia ancora una volta.

 

King Gizzard And The Lizard Wizard – Flying Microtonal Banana

Gruppo balzato giustamente all’onore delle cronache musicali nel corso del 2017 dalla fertile Australia, seppur attivo dal 2010.

Un album che si merita la Top 10 2017 postuma per il carico eccellente di psichedelia, Tame Impala style, con un ritmo travolgente, liriche fantasmagoriche e nessun pezzo-fuffa a riempire il full-length di 9 tracce.

La formazione ha la particolarità di avere 2 batterie/percussioni, oltre a tutta una serie di strumenti analogici (armonica a bocca, flauti) oltre alle tipiche chitarre e sintetizzatori.
Si sono dati da fare nello scorso anno, pubblicando 5 album, di cui questo è probabilmente il più ispirato, forse anche perché registrato negli studi personali del gruppo. Quotando da wikipedia:

Originariamente concepito per essere suonato sul baglama (uno strumento musicale turco a corde con fregi mobili), è stato descritto come «una volante incursione nella musica microtonale».

L’album seguente, Polygondwanaland, distribuito in pubblico dominio, avrebbe bisogno di una discussione a parte già solo per questa scelta di apertura della propria musica ad un pubblico ascoltante che già oggi sceglie tantissimi metodi di supportare le proprie band preferite diversi dal pagare l’album.

Non posso fare altro che consigliarvi questo ascolto, con la quasi certezza che ne rimarrete ipnotizzati.

 

Harakiri For The Sky – Arson (2018)

Nuova release degli austriaci che mi avevano già stupito con il loro III: Trauma  nel 2016, che fu tra i miei dischi preferiti di quell’anno, dedicandogli anche una puntata nella stagione 5 di Radio Waste.

Provvedono a dare il benvenuto al 2018 con questo nuovo album full-length che esordisce con un brano che si presenta da solo con titolo Fire Walk With Me dimostrando di aver preso ispirazione da uno degli eventi cinematografici di spicco del 2017. Continua a leggere Harakiri For The Sky – Arson (2018)

Top 10 Albums 2017 (Manuel Edition)

Non vedevo l’ora di pubblicare la mia consueta personale top 10 del 2017 perché quest’anno il lavoro di selezione è stato particolarmente facile.

Ci sono state delle uscite che già a pochi mesi dall’inizio dell’anno che si va ora a concludere erano ottime candidate per finire in questa selezione.
Come sempre specifico che non è una classifica e gli album sono presentati in ordine sparso.

Per i curiosi, eccovi anche le selezioni 2016 e 2015 .

Veniamo alle copertine:

Ed ecco i titoli, con relativi link alle recensioni fatte durante l’anno:

 

Art As Catharsis 2017 Sampler

Anche quest’anno l’etichetta australiana molto apprezzata qui nel collettivo ci regala il suo campionario su bandcamp. Voglio qui fare una rassegna dei 20 brani della raccolta per dare un resoconto veloce anche al pubblico italiano della bella musica prodotta così lontano da noi.

Come ho già fatto darò solo un breve commento ad ogni brano, segnalando quelli più interessanti. Continua a leggere Art As Catharsis 2017 Sampler

Björk – Utopia (2017)

Fa uno strano effetto vedere un artista mettersi a nudo.

La musicista islandese in questo nuovo album tratta con profondità e forza il distacco romantico e sessuale, la delusione e la sensazione di tradimento che seguono la fine di una relazione.

Una lucida rassegna da un punto di vista profondamente femminile delle proprie concessioni fisiche ed emotive ad un partner che non è più tale. Questo, e qui sta la potenza, senza ricorrere mai alla blasonata dialettica e ai cliché delle canzoni romantiche preferendo invece l’autenticità dei dettagli intimi, delle esperienze condivise. Continua a leggere Björk – Utopia (2017)

Cryo Chamber Lovecraftian Collaboration – Yog-Sothoth (2017)

Il Guardiano della Soglia, La Chiave e la Porta, La Guida, Il Tutto-in-Uno e L’Uno-in-Tutto, L’Altrove.

Disco collettivo di dark ambient dalla label dello svedese Simon Heath aka Atrium Carceri, che ho già recensito in passato.

Come qualche occhio edotto ha già notato dal titolo, l’opera è un tributo a H.P. Lovecraft e al suo universo, dedicata in particolare alla divinità omonima del ciclo di Cthulhu facente parte dei Grandi Antichi, ai quali già molti musicisti si sono ispirati. Continua a leggere Cryo Chamber Lovecraftian Collaboration – Yog-Sothoth (2017)