C’è una musica per ogni stagione della vita: è forse questo l’unico eterno ritornello valido per tutti gli amanti della musica, scintillante o scadente che sia. Poi ognuno applica i propri metodi, una canzone può essere un amore folgorante e durare lo spazio di un mattino. Altre sonorità sembrano invece predestinate a lasciare un imprinting profondo. Si riproporranno periodicamente (soprattutto nei dibattiti durante le feste comandate) nelle nostre crociate donchisciottesche a favore della bellezza, costellando i nostri pensieri di brandelli di melodie riemerse. Vengono, infine, le adesioni cieche: quegli album, quelle band, quegli artisti che ti segnano per sempre. Sono gli avamposti dai quali non ti sposterai più neanche di un centimetro. Entrano a far parte di te fino a definrti. Quando ti capita di parlarne il tuo modi si illuminano come luci di posizione e nei tuoi occhi brilla l’utopia di ogni integralista.
Fra gli album che fanno sognare imponenti megafoni di orwelliana memoria, caricati a salve, con la musica che stende, metto da alcune settimane #1 Record dei Big Star. Continua a leggere I Big Star, le limonate e i chitarristi da falò