Da un buon divulgatore ci si aspetta che conosca molto bene la materia in cui vuole introdurci. Con obiettivi decisamente più terreni, ho dato vita a una rubrica dove ho invece scelto di raccontarvi il mio rapporto con la musica, a partire dalla mia specifica, ombelicale e forse inutile esperienza personale. Per questo dopo Monk, viene il turno dei Fugazi. Personalmente, per ascolti più che per attitudine, io sto all’hardcore (anzi, post-hardcore come dice Wikipedia) come Stravinskij al downtempo. Ma tant’è. Se il jazz è la musica della libertà, il punk, in tutte le sue derivazioni, è un inno all’energia, cantato rabbiosamente.
Tutto comincia per colpa della corsa. È da qualche anno che, più o meno vestito, a seconda della stagione, esco di casa e inizio a correre come fanno tanti eredi inconsapevoli di Forrest Gump. Continua a leggere Io, i Fugazi e le corse spezzate