Simulacro – Echi dall’abisso (2016)

L’italiano è importante. Ascoltando questo album capisco perché il true norwegian black metal è quasi sempre in norvegese. Per quanto sia vero che l’inglese è più universale, le parole hanno un altro peso in madrelingua.

Questo album è post black metal, con un continuo eloquio nichilista e con lo sguardo orgogliosamente vacuamente rivolto in avanti.
È profondo, in prima persona, esplora la condizione umana nichilista in un modo probabilmente unico, almeno nel suo genere.
La vita con la violenza umana, la psicologia del coraggio e della vergogna, della prospettiva sul vuoto.

L’album lo accosto mentalmente all’ottima produzione del Movimento d’Avanguardia Ermetico e ai Tundra, specialmente per la loro traccia in italiano.

La struttura stessa dell’album è interessante: i brani sono echi (I, II, III etc). Come dice il titolo questi brani sono suoni buttati nell’abisso, e che tornano a noi come echi.
Perfetta metafora musicale dell’aforisma nichilista “E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te”.

Verso preferito:

Dissipata la luce
che da forma alle idee
l’anima ne intuisce l’essenza
l’estasi del mistico
gnosi di essere l’uno con il tutto
l’essere il nulla

 

Pubblicato da

Manuel D'Orso

Nel collettivo dal 2013, INTJ, appassionato di metal e musica sperimentale.

2 commenti su “Simulacro – Echi dall’abisso (2016)”

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